Il Consorzio per l’Acquedotto Promiscuo delle Tre Sorgenti, tra i Comuni di Campobello di Licata, Canicattì, Grotte, Licata, Palma di Montechiaro, Racalmuto e Ravanusa, fu costituito con decreto prefettizio del 25 dicembre 1916. Al Consorzio era all’epoca cointeressata l’Amministrazione delle Ferrovie dello Stato, e per questo motivo il Consorzio era definito “promiscuo”.
L’acqua da convogliare originariamente era quella delle “Tre Sorgenti” in territorio di S. Stefano di Quisquina, denominate Fenestrelle, Innamorata e Scavo, e in seguito furono aggiunte altre tre sorgenti: Fenestrelle 2, Innamorata 2 e sorgente Nuova, per una quantità d’acqua litri 98 a minuto secondo da ripartirsi tra i comuni consorziati.
Lo studio sulla costituzione di un apposito consorzio per l’attingimento delle acque dalle sorgenti del Voltano fu elaborato dall’Ing. S. Bianco nel primo decennio del XX secolo.
La prima amministrazione consorziale fu costituita il 7 giugno 1917.
Per il primo progetto dell’acquedotto si diede incarico alla più importante società dell’epoca in materia idraulica: la Società Italiana per Condotte d’Acqua. Il progetto fu consegnato nell’ottobre 1921. Dopo varie controversie, aggiornamenti e revisioni, finalmente nell’anno 1932 si approvò il progetto definitivo con una spesa prevista di Lire 39.700.000.
Nell’agosto del 1932 si decise di abbandonare il progetto della Società Italiana per Condotte d’Acqua, e venne incaricato il Provveditorato Opere Pubbliche del Genio Civile di Agrigento. Nella deliberazione del 5 agosto 1932, per giustificare la scelta di affidare al Provveditorato la redazione di un nuovo progetto é riportato testualmente: «il Consorzio, affidando i lavori di costruzione dell’acquedotto al Provveditorato delle OO.PP. si avvantaggerà di una più sollecita ed esatta esecuzione, e dell’opera gratuita dei più illustri ingegneri idraulici al servizio dello Stato, nonché di una forte economia sulle spese di assistenza, direzione e collaudo delle opere, non essendo retribuiti tali funzionari dal Consorzio con stipendio mensile, ma soltanto con eventuali indennità».
Al termine delle operazioni belliche in Sicilia nel luglio 1943, ed esauriti i fondi allora stanziati, erano state realizzate molte opere:

  • Opere di captazione e convogliamento delle sorgenti;
  • Stradella di accesso alle sorgenti e casa cantoniera;
  • Conduttura istallata di km 34, dalle sorgenti al partitore di Grotte;
  • Ponte a sette arcate in cemento sul fiume Platani, in località a Passofonduto;
  • Due case cantoniere: una in località Sella Garifo e l’altra in contrada Mandravecchia;
  • Costruzione del partitore di Grotte;
  • Conduttura istallata di km 39, dal partitore di Grotte al partitore di Canicattì, e da questo al partitore di Campobello ed a seguire al partitore di Palma e Licata, in località Sconfitta.

Nell’immediato secondo dopoguerra furono finanziate e realizzate tutte le altre opere per completare l’Acquedotto Promiscuo delle Tre Sorgenti, anche nei tratti interni ai comuni per il collegamento ai serbatoi cittadini. Da allora l’Acquedotto è stato oggetto di continui lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, con sostituzione di gran parte della condotta, e con modifiche riguardanti anche il tracciato.
Il personaggio che più ha voluto il Consorzio, che lo ha guidato per molti anni credendo nella sua utilità per gli abitanti dei Comuni consorziati e non lesinando sforzi e impegno politico per il finanziamento delle opere idrauliche, è certamente l’On. Giovanni Guarino Amella.
L’On. Guarino Amella (Sant’Angelo Muxaro 1872 – Palermo 1949), canicattinese di adozione, dal 1914 e per tutto il periodo della guerra fu anche pro-sindaco di Canicattì. A lui deve molto l’autonomia regionale siciliana, di cui fu uno dei padri fondatori. Partecipò ai lavori della Consulta e contribuì alla stesura dello Statuto Siciliano. Nel 1998 è stata costituita la Fondazione “Giovanni Guarino Amella”, inserita dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali tra i 15 più importanti archivi storici del panorama nazionale.
Negli anni sessanta, con la cessione della gestione delle reti cittadine da parte di molti comuni all’Ente Acquedotti Siciliani (E.A.S.), anche la gestione delle diramazioni dell’acquedotto, interne alle zone urbane dei comuni consorziati, viene ceduta. In particolare si avrà la gestione E.A.S. nei comuni di Licata, Ravanusa, Racalmuto e Campobello di Licata, mentre nei restanti comuni continuerà la gestione diretta da parte delle rispettive amministrazioni comunali.
Dopo l’entrata in vigore della nuova normativa sulle acque prevista dalla Legge n°36/1994 (Legge Galli), nel 2000 viene modificato lo statuto, assumendo così l’attuale denominazione di “Consorzio Acquedotto Tre Sorgenti” (C.A.T.S.).
Il nuovo Consorzio diviene il primo soggetto pubblico in Sicilia idoneo alla gestione del Servizio Idrico Integrato (S.I.I.), costituendo di fatto, all’interno della provincia di Agrigento, un sub Ambito Territoriale Ottimale idrico (A.T.O.).
Oltre ad erogare l’acqua ai sette comuni consorziati, a seguito delle Ordinanze del Commissario per l’Emergenza Idrica in Sicilia, si fornirà l’acqua anche ai comuni di Naro e Castrofilippo.
Con la costituzione dell’A.T.O. idrico di Agrigento e l’uscita di scena dell’E.A.S., con la cessione al nuovo gestore del S.I.I. delle reti cittadine, si è configurato l’attuale schema della distribuzione idrica nella provincia agrigentina.
Attualmente il Consorzio convoglia nella propria condotta in media annua circa 250 litri/secondo. Oltre dalle proprie sorgenti, riceve acqua dalla Galleria Castelluzzo, posta sempre nel bacino del Voltano, e dall’Acquedotto del Fanaco, in località Reda a Canicattì. Fornisce acqua ai comuni di Campobello di Licata, Canicattì, Castrofilippo, Grotte, Licata, Naro, Palma di Montechiaro, Racalmuto e Ravanusa, per una popolazione complessiva di oltre 150.000 abitanti.

Schema acquedotto Tre Sorgenti

Albo dei Presidenti

  • Avv. Giovanni Guarino Amella, Presidente, dal 14/06/1917 al 13/04/1921.
  • Avv. Rosario Livatino, Presidente, dal 08/09/1921 al 28/07/1923.
  • Avv. Agostino Puma, Regio Commissario, dal 21/09/1923 al 13/08/1925.
  • On. Gen. Luigi Gangitano, Presidente, dal 13/08/1925 al 01/08/1939.
  • Dott. Cav. Enrico Macaluso, Presidente, dal 23/08/1939 al 09/06/1943.
  • Avv. Giovanni Guarino Amella, Commissario Straordinario, dal 25/10/1943 al 11/11/1944.
  • Avv. Giovanni Guarino Amella, Presidente, dall’11/11/1944 al 30/08/1947.
  • Avv. Angelo Ministeri, Commissario Prefettizio, dal 08/10/1947 al 30/10/1952.
  • Avv. Giuseppe Signorino, Presidente, dal 30/10/1952 al 28/12/1954.
  • Rag. Gerlando Marchica, Commissario Prefettizio, dal 07/04/1955 al 16/01/1958.
  • Ing. Silvio Taglierini, Commissario Prefettizio, dal 29/01/1958 al 14/02/1958.
  • Dott. Raimondo Bonsignore, Commissario, dal 19/02/1958 al 05/07/1958.
  • Rag. Salvatore Massaro, Commissario, dal 17/07/1958 al 09/02/1959.
  • Geom. Pietro La Rocca, Commissario, dal 09/02/1959 al 11/11/1960.
  • Rag. Enrico Ferrara, Commissario, dall’11/11/1960 al 07/07/1961.
  • On. Ing. Giosuè Fiorentino, Commissario Straordinario, dal 17/07/1961 al 23/11/1967.
  • Dott. Salvatore Sàia, Commissario Straordinario, dal 23/11/1967 al 24/04/1969.
  • Dott. Ernesto Marchese Ragona, Commissario, dal 24/05/1969 al 30/01/1971.
  • Dott. Salvatore Sàia, Commissario Straordinario, dal 31/01/1971 al 31/01/1977.
  • Prof. Calogero Miceli, Presidente, dal 31/01/1977 al 16/12/1987.
  • Dott. Rodolfo Casarubea, Commissario, dal 21/06/1990 al 19/01/1991.
  • Dott. Marco Notarstefano, Presidente, dal 19/01/1991 al 20/10/1998.
  • Dott. Ing. Sergio Marino, Commissario Straordinario, dal 30/10/1998 al 29/02/2000.
  • Rag. Mario Augusto, Presidente, dal 29/02/2000 al 19/10/2004.
  • Avv. Calogero Mattina, Presidente, dal 19/10/2004 al 07/10/2010.
  • Avv. Calogero Meli, Presidente, dal 08/02/2011 al 31/08/2011.
  • Avv. Giuseppe Malfitano, Presidente, dal 15/05/2012 al 18/06/2013.
  • Dott. Ing. Salvatore Falzone, Commissario Straordinario, dal 18/06/2013 al 28/11/2013.
  • Rag. Gaetano Moscato, Presidente, dal 28/11/2013.